Selvena
Il borgo di Selvena, è una frazione del comune amiatino di Castell’Azzara in provincia di Grosseto. Conosciuta sin dai tempi degli Etruschi e successivamente dai Romani, questo piccolo agglomerato di case ha una origine fortemente medievale. Il paese conta più o meno 500 abitanti è una delle perle nascoste fra i boschi di faggi e castagni di cui è ricca questa montagna. Selvena, pur non essendo una grande meta turistica è stata una zona molto importante per l’economia locale data la presenza di numerose miniere di cinabro nascoste nelle pareti rocciosa. Il cinabro è un prezioso minerale appartenente alla classe dei solfuri (zolfo unito a mercurio) dall’accesso color rosso, che in passato è servito sia come colorante naturale, sia come filtro per separare l’oro dalla sue impurità al momento dell’estrazione. Tra le miniere presenti nella zona di Selvena spiccano quelle di sale un ingrediente essenziale per insapore e la conservare varie pietanze come la selvaggina. Le miniere hanno chiuso all’inizio degli anni ’80, portando di fatto allo spopolamento di Selvena e degli altri borghi limitrofi.
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È difficile che a Selvena un turista ci arrivi per caso come può avvenire in altri, nonostante ciò questo borgo medievale, raggiungibile da una strada montana stretta e tortuosa, nasconde un sacco di luoghi e strutture per cui vale la pena di avventurarsi alla sua ricerca. La caratteristica chiesa di San Nicola da Tolentino, è sicuramente un valido motivo per andare a Selvena. Edificata nel 1797 e consacrata ne 1838 è una bella struttura in pietra con un’ampia facciata con incisa un’epigrafe medievale è preceduta da una breve gradinata, presenta al suo interno una navata centrale molto bella. La chiesa o pieve è stata arricchita a metà ‘800 da un alto campanile che purtroppo ha subito innumerevoli restauri negli anni venti del 900 che ne hanno mutato lo stile originario. Altro luogo di interesse che potete trovare a Selvena, è la Rocca Silvana. Situata poco a sud del centro abitato è quel che rimane di un antico castello della nobile famiglia degli Aldobrandeschi, anche se si hanno notizie accertate della sua esistenza già dal 833. Quello che si può vedere oggi visitando la Rocca è ciò che rimane del castello andato perso, ovvero due torri che affiancano il rudere dell’antico cassero presso il quale si trovava una cisterna per la raccolta e la distribuzione dell’acqua.
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