Saline di Tarquinia
Dopo avere visitato la bellissima Tarquinia ed avere scoperto tutte le meraviglie della Necropoli dei Monterozzi è arrivato il tempo di scendere verso il lido e di andare a visitare un ambiente protetto che presenta un grande interesse naturalistico. A 10 chilometri dal centro storico della cittadina laziale, infatti, sorgono le meravigliose e sorprendenti saline, un territorio conosciuto già in epoche antiche quando qui, su questo tratto tirrenico dell’Etruria meridionale, sorgeva l’etrusca Gravisca, anche conosciuta come il Porto Clementino. I resti archeologici rinvenuti in loco hanno evidenziato che in quest’area si trovavano popolazioni villanoviane poi etrusche e romane che avevano imparato ad estrarre il sale, preziosa spezia utilizzata in cucina oltre che per la conservazione del cibo e l’essiccazione della carne. Con un salto temporale poderoso arriviamo direttamente all’inizio dell’Ottocento quando lo Stato Pontificio, più precisamente nel 1802, diede vita ad un nuovo sito per ospitare le saline. In quel periodo il sale che veniva prodotto all’interno delle vasche era una merce davvero importante e proficua e veniva venduta in tutta Europa.
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Il 1997 è stato l’anno in cui si è arrestata definitivamente la produzione del sale ma questo non ha impedito alle saline di diventare una riserva naturale gestita dal Comando Unità per la Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri. L’area è stata oggetto di tutela ambientale già a partire dal 1980 proprio per l’importanza naturalistica che l’habitat rivestiva in questo tratto di costa tarquiniese. Questo ecosistema umido di origine artificiale, separato dal mare da una sottile striscia sabbiosa, è divenuto il luogo in cui si raccolgono più di 200 specie di uccelli. Nelle grandi vasche rettangolari delle saline oggi si possono osservare sia uccelli stanziali che migratori e l’utilizzo di un binocolo sarà certamente utile per vedere e seguire il loro volo. I fenicotteri rosa, gli aironi, le garzette, i cavalieri d’Italia e molti altri uccelli sono alcune delle specie che popolano la riserva naturale e che colorano i cieli ed il mare di Tarquinia.
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